22 MAGGIO: Santa Rita da Cascia

Nacque intorno al 1381 a Roccaporena, Comune di Cascia.
A tredici anni i genitori, la promisero in matrimonio a Fernando Mancini, un giovane del borgo, conosciuto per il suo carattere forte, impetuoso.
Rita non ne fu entusiasta, perché altre erano le sue aspirazioni ,ma dovette cedere alle insistenze dei genitori .
Con la nascita di due gemelli e la sua perseverante dolcezza ,riuscì a trasformare il carattere del marito e renderlo più docile; in seguito il marito venne ucciso in un’imboscata e forse anche i figli sarebbero stati coinvolti nella faida di vendette se Rita per sottrarli a questa sorte, non avesse pregato Cristo di non permettere che le anime dei suoi figli si perdessero, ma piuttosto di toglierli dal mondo; così,un anno dopo i due fratelli si ammalarono e morirono. Rita si rivolse alle Suore Agostiniane del monastero di S. Maria Maddalena di Cascia per essere accolta fra loro , ma fu respinta per tre volte,prima di essere accoltadopo un fatto miracoloso.
Era devotissima alla Passione di Cristo, desiderò di condividerne i dolori e questo costituì il tema principale delle sue meditazioni e preghiere.
Gesù la esaudì e un giorno nel 1432, mentre era in contemplazione davanti al Crocifisso, sentì una spina della corona del Cristo conficcarsi nella fronte,

producendole una profonda piaga, che poi divenne purulenta e putrescente, costringendola ad una continua segregazione.
Negli ultimi quattro anni si cibava così poco, che forse la Comunione eucaristica era il suo unico sostentamento e fu costretta a restare coricata sul suo giaciglio.
E in questa fase finale della sua vita, avvenne un altro prodigio, ricevette la visita di una parente, alla quale domandò una rosa dall'orto della sua casa di Roccaporena ,ma essendo pieno inverno ciò non era possibile, ma Rita insisté.
Tornata a Roccaporena la parente si recò nell’orticello e in mezzo ad un rosaio, vide una bella rosa sbocciata, stupita la colse e la portò da Rita a Cascia, la quale ringraziando la consegnò alle consorelle.
Così la santa vedova, madre, suora, divenne la santa della ‘Spina’ e
la santa della ‘Rosa’,



segno che tutto è possibile a chi ha fede in Cristo e per questo nel giorno della sua festa vengono benedette le rose e distribuite ai fedeli.
Il 22 maggio 1447 ,Rita si spense ;il corpo venne successivamente riposto in un sarcofago ligneo, opera di Cesco Barbari, un falegname di Cascia, devoto risanato per intercessione della santa.
Sul sarcofago sono vari dipinti di Antonio da Norcia (1457)e sul coperchio è dipinta la santa in abito agostiniano, stesa nel sonno della morte.





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